Secondo un'antica leggenda il Palagio di Casasana si riteneva fosse stato edificato da Carlo II d'Angiò, in virtù di una insperata guarigione ivi ottenuta. Ciò spiegherebbe l'origine del toponimo domus de loco sano, poi volgarizzato in Casasana e, infine, Quisisana.
Riconsegnato alla città dopo oltre quarant'anni di abbandono e degrado. Un risultato reso possibile dall'impegno di amministratori, tecnici e funzionari comunali che hanno lavorato e creduto che il rudere del Quisisana potesse tornare a risplendere sulla collina che domina il Golfo di Castellammare di Stabia.
L'Amministrazione comunale è ora impegnata, insieme alla Regione Campania, al Ministero dell'Economia – Dipartimento politiche di sviluppo e al Ministero per i Beni e le Attività culturali – Soprintendenza archeologia di Pompei, a trovare un modello gestionale adeguato per il monumento.
Il Parco Regionale dei Monti Lattari copre una superficie di circa 160 Kmq e abbraccia l’intera penisola sorrentino-amalfitana con le sue vette più alte di Sant’Angelo a Tre Pizzi e Monte Faito. L’area è fisicamente delimitata dal mare del Golfo di Salerno, dal piano Nocerino-Sarnese e dal mare del Golfo di Napoli e comprende alcune delle più suggestive località turistiche della regione, come Positano, Amalfi e Ravello.
Il suo territorio è ricco di emergenze turistico-patrimoniali e disseminato di importantissimi centri storici, testimoni di una presenza fortemente radicata dell’uomo, ma anche di peculiarità ambientali che si esplicitano in un’intima unione tra due elementi apparentemente in contraddizione: la montagna e il mare. Un’unione che intimamente colpisce e affascina milioni di turisti e viaggiatori. Il Parco Regionale dei Monti Lattari è assolutamente peculiare, così particolarmente incastonato tra monti e mare da rappresentare, nella sua meravigliosa molteplicità, un unicum di rara bellezza.