Da Udine, risalendo il Tagliamento attraverso le colline di San Daniele del Friuli e Tarcento, si supera Gemona del Friuli in vista delle prime montagne, poi si imbocca la strada che porta in Carnia. A Tolmezzo il cosiddetto Canale di San Pietro, percorso dal torrente But, si apre verso Nord e culmina nel passo di Monte Croce Carnico, al confine con la Carinzia; si tratta di un’ampia vallata, a pascoli e boschi. Qui sorge Zuglio, erede del municipio romano Forum Iulium Carnicum, importante stazione sulla Via Augusta Julia nota per le terme e in particolare per le acque curative sulfuree canalizzate dalla vicina località di Arta. “Un tappeto di smeraldo sotto al cielo il monte par”: dei tanti elogi che si è meritato il luogo, valga la sintesi poetica del Carducci, che fu villeggiante assiduo e ispirato. Certamente singolare è trovare uno scenario decisamente alpino a poco più di 400 m di quota, ma questa non è che la prima sorpresa della Carnia.
Le Terme di Arta gestiscono un complesso formato da due strutture raccordate tra loro: la prima, degli anni Sessanta, si deve all'architetto udinese Gino Valle, che ha creato un edificio suggestivo, orientaleggiante nelle linee del tetto; la seconda, più recente, si affaccia alla strada nazionale per Ravascletto; tutt’intorno un parco e vari impianti sportivi (minigolf, tennis, palestra, piscina con idromassaggi).
L’acqua utilizzata nei trattamenti termali – bevande, bagni e fanghi – è quella della fonte Pudia (dal latino putens, puzzolente, per il sentore di uova marce dovuto alla sua natura sulfurea), che sgorga poco a monte del paese.
Le Terme offrono anche, grazie all’equipe medico-estetica del Centro benessere, numerosi trattamenti estetici e attrezzature per il fitness (sauna, palestra attrezzata, spin-bike, step) e organizzano settimane all’insegna del relax in collaborazione con gli alberghi della zona.